Diventare imprenditori:
la necessità dell’educazione finanziaria
L’educazione finanziaria è correlata
positivamente alla propensione all'imprenditorialità.
La prima osservazione da fare è che questo risultato
è compatibile con due esempi che hanno implicazioni
molto diverse.
Il primo esempio è che le persone con un alto livello
di educazione finanziaria sono anche particolarmente competenti
e, quindi, ci ritroviamo con degli imprenditori competenti.
Questo è un aspetto positivo che non richiede un intervento
volto a sanare qualche tipo di imperfezione di mercato.
L’altro esempio riguarda il fatto che le persone a più
alto livello di educazione finanziaria sono anche caratterizzate
in genere da un livello di ricchezza più elevato: chi
diventa imprenditore, in realtà, lo è perché
il suo grado di ricchezza personale o famigliare gli consente
di superare delle barriere finanziarie.
La seconda osservazione da fare riguarda l'uso delle variabili
di paese e solleva la domanda "come mai?". In altri
termini, occorre chiedersi quali sono i fattori country-specific
che determinano la forte capacità esplicativa che tali
variabili hanno della diversa propensione imprenditoriale.
Negli altri paesi ad economia avanzata, i mercati dei capitali
sono organizzati in maniera enormemente diversa: in altri
termini c'è una fortissima eterogeneità cross-country
nell'organizzazione del sistema finanziario.
Nasce il dubbio se questa spiegazione possa valere per tutti
i Paesi. E' vera, ad esempio, in Paesi quali la Germania,
la Francia o l’Italia, nei quali la banca ha storicamente
giocato un ruolo più importante all'interno del sistema
finanziario? E' vera nei Paesi in cui vige una “finanza
di mercato” come negli Stati Uniti e nel Regno Unito?
Se è questa la spiegazione, sarebbe interessante approfondire
l'analisi per Paesi omogenei - per quanto si può -
dal punto di vista delle caratteristiche del sistema finanziario.
Le imperfezioni nel mercato finanziario esistono, ma non influenzano
la propensione alla imprenditorialità degli individui.
Possono, invece, influenzare, anche in maniera significativa,
le caratteristiche delle imprese che vengono create, la loro
composizione settoriale e, soprattutto, le loro performance
dopo l'entrata in termini di sopravvivenza e crescita. Questo
risultato potrebbe per esempio essere compatibile con un esempio
di questo tipo: un imprenditore vorrebbe creare un'impresa
nel campo delle biotecnologie per uso veterinario, ma in assenza
dei capitali necessari sceglie di aprire un negozio per la
cura degli animali da compagnia oppure fonda un'impresa biotech
con una scala troppo piccola, la quale, essendo vincolata
nelle risorse disponibili, parte male e fallisce in poco tempo.
Dal punto di vista delle politiche, questo è il peggiore
dei mondi possibili, perché si genera un'imprenditoria
destinata al suicidio. Il problema rilevante è evitare
che, a causa di vincoli finanziari, nascano imprese sbagliate,
non che nascano tante o poche imprese.
In particolare, per quanto riguarda l'Italiai dati emersi
da inchieste di diverso tipo fanno ritenere che in Italia
esista un ampio bacino di potenziali imprenditori. Il problema
da porsi è se abbiamo gli imprenditori “giusti”,
cioè se abbiamo imprenditori innovativi e competenti,
indipendentemente dal particolare settore in cui essi si trovano
ad operare, e se gli imprenditori “giusti” sono
anche in grado di dotarsi delle risorse finanziarie necessarie
per crescere ed avere successo.
Osservando un campione ampio di nuove imprese che operano
in settori ad alta tecnologia si nota che molte di tali imprese
hanno una strategia di costo, sono dei follower con un portafoglio
di prodotti e servizi del tipo “me-too”, e non
sviluppano nessun tipo di comportamento squisitamente innovativo,
anche se ovviamente vi sono numerose eccezioni. Peraltro in
settori maturi vi sono state in Italia nel recente passato
alcune storie di successo di imprenditori che hanno saputo
fare della innovazione, cioè della capacità
di fare qualcosa che i competitori non riescono a fare, una
leva per crescere sui mercati nazionali ed internazionali.
Quello che sembra fondamentale per il Paese è assicurare
che esista un ampio numero di imprenditori innovativi, in
tutti i settori di cui l'economia è composta, e che
tali individui riescano a trovare le risorse finanziarie per
esprimere compiutamente tutte le loro potenzialità.
|