I
contenuti del Business Plan
Un buon business plan deve contenere:
- La descrizione sintetica del progetto
- Le caratteristiche dell’impresa:
- la forma giuridica
- l’ubicazione dell’impresa,
- le risorse umane
- La ricerca di mercato
- l’analisi del mercato cui è orientato il prodotto/servizio
- l’analisi della concorrenza (quantità, qualità
dei concorrenti)
- l’analisi del settore
- i prezzi di mercato
- Le valutazioni economiche e finanziarie:
- articolazione degli investimenti per tipologia e costi
- terreni, fabbricati, macchinari, impianti
- le spese per l’avviamento/costituzione dell’impresa
- determinazione del fabbisogno finanziario
La redazione del Business Plan
L’analisi del mercato, lo sviluppo della domanda e l’analisi
della concorrenza devono essere precise e puntuali. Potrebbe
essere utile, per l’aspirante imprenditore, prima di
avviare l’attività, fare una analisi attenta
dei concorrenti, verificando direttamente, nelle vesti di
cliente, la loro politica di prezzo, la qualità dei
servizi… perché dai punti di debolezza dei nostri
concorrenti si possono trarre i punti di forza del progetto
imprenditoriale.
L'impresa e l'imprenditore.
Nelle primissime pagine della relazione, bisogna presentare
l'impresa da costituire, prestando particolare attenzione,
non solo ai dati anagrafici, ma soprattutto al titolo di studio,
alle competenze, alle precedenti esperienze professionali.
I prodotti e/o i servizi da vendere.
Occorre analizzare nel dettaglio ogni prodotto o
servizio che si intende offrire o vendere. Come è possibile
organizzarlo ed erogarlo, se si tratta di un servizio o, se
si tratta di un prodotto, le caratteristiche che lo distinguono
da quelli dei concorrenti: gli ingredienti da cui è
costituito, il modo in cui viene ottenuto, la confezione in
cui sarà venduto e soprattutto i motivi per cui i clienti
dovrebbero acquistarlo.
I clienti potenziali.
Si tratta di individuare quali e quanti potranno
essere gli acquirenti dei propri prodotti/servizi. Occorre
quindi precisare se ci si rivolge a un mercato locale, regionale
o nazionale, quantificarlo e tracciare un identikit dei propri
clienti, possibilmente suddividendoli per “segmenti”,
cioè per fasce con caratteristiche omogenee in relazione
alla frequenza di acquisto del bene, alle
capacità di spesa e soprattutto ai bisogni che l'acquisto
dei propri prodotti o servizi va a soddisfare.
I concorrenti.
L'imprenditore deve sapere tutto dei concorrenti. Come sono
organizzati, il tipo e la qualità dei prodotti che
offrono, le tecniche di vendita e i sistemi promozionali che
adottano, i prezzi che applicano. Il possesso di queste informazioni
è fondamentale per stabilire come posizionarsi sul
mercato e, quindi, quali strategie di marketing adottare.
Dati e informazioni sui concorrenti non sempre sono facilmente
accessibili e disponibili, in molti casi sarà necessario
attingere notizie da più fonti informative. Valide
fonti informative sui concorrenti possono essere rappresentate
da: associazioni di categoria, gli stessi concorrenti, fornitori,
clienti, dipendenti, distributori.
Le fonti di informazione cui fare riferimento sono di due
tipi: istituzionali o non istituzionali.
Le prime hanno un buon livello di approfondimento e attendibilità
(Istat, Ice, Camere di Commercio, ecc.); le seconde, le fonti
non istituzionali, (associazioni di categoria, società
specializzate nelle ricerche di mercato, ecc.) non hanno carattere
di ufficialità. Spesso è molto difficile raccogliere
informazioni che consentano di effettuare una soddisfacente
analisi di mercato, per questo motivo è consigliabile
mobilitarsi per realizzare in proprio una piccola ricerca
di mercato che consenta di conoscere, anche se in via approssimata,
la tipologia e le dimensioni dei fenomeni che caratterizzano
il mercato di proprio interesse.
Le strategie di marketing.
Compiuta una dettagliata analisi della clientela a cui ci
si rivolge e della concorrenza con la quale occorre misurarsi,
è ora possibile prendere le decisioni operative capaci
di decretare il successo o l'insuccesso dell'iniziativa imprenditoriale.
Si tratta, cioè, di precisare ancora meglio le caratteristiche
dei prodotti/servizi da offrire, di definirne la qualità,
di individuare i prezzi a cui venderli, gli strumenti promozionali
da utilizzare per farli conoscere e il modo in cui distribuirli.
L'organizzazione dell'attività.
i tratta di spiegare come si intende svolgere l'attività,
dove, con quali mezzi e con quali risorse umane. È
il caso di descrivere i
locali, le loro caratteristiche in base alla normativa vigente,
la zona in cui devono essere ubicati, le attrezzature indispensabili
per la produzione, le materie prime e i fornitori da utilizzare
nonché le caratteristiche e le competenze delle persone
(soci,
dipendenti, familiari, collaboratori esterni) che prenderanno
parte all'iniziativa.
Gli investimenti per partire.
Arrivati a questo punto l'imprenditore ha tutti gli elementi
per tirare le somme, quantificare il denaro necessario per
dare avvio
all'attività e sapere se è in grado di partire
da solo oppure se deve ricorrere a eventuali soci o indebitarsi
con le banche.
I costi di gestione e i ricavi.
L'ultimo aspetto da valutare è anche il più
importante: la fattibilità economica. In altre parole,
si tratta di quantificare i costi da sostenere per mandare
avanti l'azienda e di prevedere, in base alle stime relative
alle potenzialità del mercato, su quanto potranno attestarsi
i ricavi per riuscire così, fatti i debiti calcoli,
a prevedere se l'impresa sarà in grado di produrre
un utile e a
quanto potrà ammontare. Nel caso in cui i ricavi non
superassero i costi, occorrerà modificare l'intero
progetto, per elaborarne un altro capace di garantire utili.
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