DIVENTARE IMPRENDITORI:
Il Business Plan

Che cosa è il Business Plan

E’ un documento scritto dall’aspirante imprenditore che offre una presentazione organica ed efficace del proprio progetto d’impresa.

È uno strumento utile per chiarirsi le idee sull'attività da sviluppare, per quantificare gli investimenti, i costi di gestione e le opportunità di guadagno, limitando così i rischi di insuccesso.

E’uno strumento indispensabile per chi è alla ricerca di un socio finanziatore o per chi intende presentare la domanda per ottenere i contributi in conto capitale o in conto interessi previsti dalle Regioni, dallo Stato e dall'Unione Europea.

E’ un cantiere aperto, occorre effettuare una ricerca continua: di informazioni, di dati, di opinioni che possono aiutare a riflettere. Le conclusioni alle quali si perviene in un capitolo possono portare a dover rielaborare, se non riscrivere, i precedenti. Di conseguenza è necessario armarsi di pazienza: possono servire anche alcuni mesi di lavoro, non tanto per la difficoltà dell'operazione, quanto per la ricchezza delle informazioni da raccogliere.

Le fonti di informazioni più utilizzate sono:

- i saloni, le fiere e le mostre specializzate,
- gli operatori del settore;
- i fornitori;
- le pagine utili affari
- internet

 

 

I contenuti del Business Plan

Un buon business plan deve contenere:

- La descrizione sintetica del progetto

- Le caratteristiche dell’impresa:
- la forma giuridica
- l’ubicazione dell’impresa,
- le risorse umane

- La ricerca di mercato
- l’analisi del mercato cui è orientato il prodotto/servizio
- l’analisi della concorrenza (quantità, qualità dei concorrenti)
- l’analisi del settore
- i prezzi di mercato

- Le valutazioni economiche e finanziarie:
- articolazione degli investimenti per tipologia e costi
- terreni, fabbricati, macchinari, impianti
- le spese per l’avviamento/costituzione dell’impresa
- determinazione del fabbisogno finanziario

La redazione del Business Plan


L’analisi del mercato, lo sviluppo della domanda e l’analisi della concorrenza devono essere precise e puntuali. Potrebbe essere utile, per l’aspirante imprenditore, prima di avviare l’attività, fare una analisi attenta dei concorrenti, verificando direttamente, nelle vesti di cliente, la loro politica di prezzo, la qualità dei servizi… perché dai punti di debolezza dei nostri concorrenti si possono trarre i punti di forza del progetto imprenditoriale.

L'impresa e l'imprenditore.

Nelle primissime pagine della relazione, bisogna presentare l'impresa da costituire, prestando particolare attenzione, non solo ai dati anagrafici, ma soprattutto al titolo di studio, alle competenze, alle precedenti esperienze professionali.

I prodotti e/o i servizi da vendere.
Occorre analizzare nel dettaglio ogni prodotto o servizio che si intende offrire o vendere. Come è possibile organizzarlo ed erogarlo, se si tratta di un servizio o, se si tratta di un prodotto, le caratteristiche che lo distinguono da quelli dei concorrenti: gli ingredienti da cui è costituito, il modo in cui viene ottenuto, la confezione in cui sarà venduto e soprattutto i motivi per cui i clienti dovrebbero acquistarlo.

I clienti potenziali.
Si tratta di individuare quali e quanti potranno essere gli acquirenti dei propri prodotti/servizi. Occorre quindi precisare se ci si rivolge a un mercato locale, regionale o nazionale, quantificarlo e tracciare un identikit dei propri clienti, possibilmente suddividendoli per “segmenti”, cioè per fasce con caratteristiche omogenee in relazione alla frequenza di acquisto del bene, alle
capacità di spesa e soprattutto ai bisogni che l'acquisto dei propri prodotti o servizi va a soddisfare.

I concorrenti.
L'imprenditore deve sapere tutto dei concorrenti. Come sono organizzati, il tipo e la qualità dei prodotti che offrono, le tecniche di vendita e i sistemi promozionali che adottano, i prezzi che applicano. Il possesso di queste informazioni è fondamentale per stabilire come posizionarsi sul mercato e, quindi, quali strategie di marketing adottare.
Dati e informazioni sui concorrenti non sempre sono facilmente accessibili e disponibili, in molti casi sarà necessario attingere notizie da più fonti informative. Valide fonti informative sui concorrenti possono essere rappresentate da: associazioni di categoria, gli stessi concorrenti, fornitori, clienti, dipendenti, distributori.
Le fonti di informazione cui fare riferimento sono di due tipi: istituzionali o non istituzionali.
Le prime hanno un buon livello di approfondimento e attendibilità (Istat, Ice, Camere di Commercio, ecc.); le seconde, le fonti non istituzionali, (associazioni di categoria, società specializzate nelle ricerche di mercato, ecc.) non hanno carattere di ufficialità. Spesso è molto difficile raccogliere informazioni che consentano di effettuare una soddisfacente analisi di mercato, per questo motivo è consigliabile mobilitarsi per realizzare in proprio una piccola ricerca di mercato che consenta di conoscere, anche se in via approssimata, la tipologia e le dimensioni dei fenomeni che caratterizzano il mercato di proprio interesse.

Le strategie di marketing.
Compiuta una dettagliata analisi della clientela a cui ci si rivolge e della concorrenza con la quale occorre misurarsi, è ora possibile prendere le decisioni operative capaci di decretare il successo o l'insuccesso dell'iniziativa imprenditoriale. Si tratta, cioè, di precisare ancora meglio le caratteristiche dei prodotti/servizi da offrire, di definirne la qualità, di individuare i prezzi a cui venderli, gli strumenti promozionali da utilizzare per farli conoscere e il modo in cui distribuirli.

L'organizzazione dell'attività.
i tratta di spiegare come si intende svolgere l'attività, dove, con quali mezzi e con quali risorse umane. È il caso di descrivere i
locali, le loro caratteristiche in base alla normativa vigente, la zona in cui devono essere ubicati, le attrezzature indispensabili per la produzione, le materie prime e i fornitori da utilizzare nonché le caratteristiche e le competenze delle persone (soci,
dipendenti, familiari, collaboratori esterni) che prenderanno parte all'iniziativa.

Gli investimenti per partire.
Arrivati a questo punto l'imprenditore ha tutti gli elementi per tirare le somme, quantificare il denaro necessario per dare avvio
all'attività e sapere se è in grado di partire da solo oppure se deve ricorrere a eventuali soci o indebitarsi con le banche.

I costi di gestione e i ricavi.
L'ultimo aspetto da valutare è anche il più importante: la fattibilità economica. In altre parole, si tratta di quantificare i costi da sostenere per mandare avanti l'azienda e di prevedere, in base alle stime relative alle potenzialità del mercato, su quanto potranno attestarsi i ricavi per riuscire così, fatti i debiti calcoli, a prevedere se l'impresa sarà in grado di produrre un utile e a
quanto potrà ammontare. Nel caso in cui i ricavi non superassero i costi, occorrerà modificare l'intero progetto, per elaborarne un altro capace di garantire utili.

Relazione Dettagliata del Business Plan

 

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