Introduzione ai Derivati

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I Derivati sono strumenti finanziari complessi, di cui si sente parlare, con toni spesso allarmistici, solo quando le cronache economiche conquistano la prima pagina.
In realtà, la categoria dei derivati è un contenitore nel quale si trovano “oggetti” molto diversi per caratteristiche, destinatari e disciplina. In generale, un derivato è uno strumento finanziario, quasi sempre un contratto, il cui valore dipende da un’attività finanziaria o reale, che prende il nome di sottostante (underlying asset).

 

 

Sono tipici esempi di sottostante finanziario: un’azione, un indice di Borsa, un tasso di cambio tra due valute. Sono esempi sottostanti reali: il petrolio, l’oro, il caffè.

I diversi tipi di derivati hanno finalità differenti, che possono essere raggruppate in tre categorie.

1) La copertura di posizioni (hedging)
Quando i derivati servono a proteggere il valore di una posizione da variazioni indesiderate dei prezzi di mercato.
Ad esempio, molte piccole e medie imprese italiane negli anni scorsi hanno sottoscritto derivati per mettere al riparo i propri debiti da un aumento dei tassi d’interesse, in modo da mantenere costante il flusso di cassa delle rate da pagare a rimborso dei prestiti.

2) La speculazione
Quando i derivati vengono sottoscritti per ricavare un profitto scommettendo sull’evoluzione del prezzo dell’attività sottostante. Molti derivati sfruttano il cosiddetto effetto leva, che permette di ottenere guadagni più che proporzionali alle somme investite. In questo caso, tuttavia, se la scommessa non va a buon fine anche le perdite diventano molto elevate.

3) L’arbitraggio
Quando i derivati sfruttano un momentaneo disallineamento tra l’andamento del prezzo del derivato e quello del sottostante (destinati a coincidere alla scadenza del contratto), vendendo lo strumento sopravvalutato e acquistando quello sottovalutato e ottenendo, così, un profitto privo di rischio.

Nel campo dei derivati, una grande distinzione da tenere presente è quella tra gli strumenti negoziati sui mercati regolamentati e gli strumenti trattati al di fuori del mercato Over The Counter (Otc). I derivati negoziati su mercati regolamentati hanno caratteristiche standard definite dalle autorità di mercato, che disciplinano tutta una serie di elementi quali il sottostante, il moltiplicatore in euro, le scadenze di negoziazione, il movimento minimo di prezzo, i prezzi di chiusura, i prezzi finali per il regolamento, i valori e le quotazioni in punti indice e l’orario di negoziazione.

In Italia il mercato regolamentato degli strumenti derivati è l’Idem gestito da Borsa Italiana. Inoltre, la stessa Borsa Italiana gestisce anche il SeDeX, un mercato sul quale viene scambiato un tipo particolare di derivati: i derivati cartolarizzati (securitized derivatives). Al contrario, i derivati Otc non sono negoziati in un ambiente regolamentato, ma direttamente tra le parti, ad esempio, una banca e un’impresa, e hanno caratteristiche che possono essere decise in sede di trattativa.

Dal momento che questi prodotti non hanno specifiche predefinite, la loro sottoscrizione è molto più complessa e richiede un elevato grado di competenza finanziaria. In particolare, è importante verificare la corrispondenza tra la struttura del prodotto e le finalità che si vogliono perseguire.

Idem è il mercato telematico di Borsa Italiana dedicato agli strumenti derivati e su di esso oggi sono quotate diverse categorie di strumenti:

1) i future, sull’indice S&P/Mib e su singoli titoli;
2) i minifuture, sull’indice S&P/Mib e su singoli titoli;
3) le opzioni sull’indice S&P/Mib e su singoli titoli.

Il SeDeX è il mercato di Borsa Italiana dedicato ai derivati cartolarizzati. La caratteristica che li distingue dagli altri derivati è il fatto che i derivati cartolarizzati non sono contratti, ma titoli. Questo implica alcune conseguenze sul loro regime di emissione e circolazione. In particolare, questi titoli possono essere emessi solo da un intermediario finanziario o comunque da società con particolari requisiti patrimoniali e di vigilanza, oppure da Stati e organismi internazionali. E comunque, per evitare conflitti di interesse, il soggetto che emette il titolo non può essere lo stesso che emette l’attività sottostante.

Sul SeDeX si trovano due tipologie di strumenti, i covered warrant e i certificate, e il mercato è suddiviso in quattro segmenti:

1) Covered warrant plain vanilla;
2) Covered warrant strutturati/esotici;
3) Investment certificate;
4) Leverage certificate.

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