DECALOGO PER L'INVESTITORE
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1) Chiarirsi le idee
su cosa si vuole dai propri soldi
Diversificare gli investimenti, mai puntare tutti i propri
risparmi su un solo strumento di investimento e seguire costantemente
nel tempo i risultati dei propri investimenti. Non dimenticarsi
mai del proprio investimento dopo averlo effettuato.
2) Farsi consegnare i prospetti informativi,
ove previsto dalla normativa, e leggerli con calma, facendosi
aiutare da un esperto nel caso se ne abbia bisogno
Diffidare degli intermediari che non sono stati autorizzati
dalla Consob, dalla Banca d’Italia o riconosciuti da
altre autorità europee ad offrire servizi di investimento.
Dichiarare per iscritto all’intermediario finanziario
la propria propensione al rischio, abitudini e obiettivi d’investimento.
Non barrare mai la casella con la quale si dichiara di non
voler fornire queste informazioni, anzi e’ bene integrarle
indicando espressamente le tipologie d’investimento
che si desidera escludere. Consegnare il denaro solo nelle
forme previste dalle leggi e dal contratto d’investimento. |
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3) Dedicare all’investimento dei
propri risparmi tutto il tempo e l’attenzione che servono,
come si fa per acquistare una casa, un’auto o un semplice
elettrodomestico
Non sottoscrivere mai investimenti subito dopo che l'impiegato di
banca o il promotore finanziario ha terminato la descrizione. Diffidare
sempre dagli investimenti che devono essere compiuti entro una certa
data. Richiedere sempre copia di tutta la documentazione (prospetti
informativi) e leggerla con calma da soli. Firmare solo dopo aver
compreso ogni aspetto della documentazione letta. Mai firmare documenti
senza averli prima letti o ben capiti.Se il venditore non vuole
fornire questa documentazione escludere a prescindere l’investimento.
4) Investire solo in strumenti finanziari
che si sono pienamente compresi leggendo la documentazione
Ricordare che gli investimenti hanno rendimenti proporzionali
al loro grado di rischio. Non investire senza aver
compreso le caratteristiche di rischio e di rendimento dell’investimento.
Non fidarsi mai delle cose dette a voce dal venditore, se la documentazione
fornita non aiuta a comprendere pienamente l’investimento
e’ meglio non investire. Se siamo abbastanza sicuri, ma si
tratta di tipologie d’investimento nuove, investire solo piccole
parti del proprio patrimonio finanziario (1 o 2% al massimo), si
puo’ sempre integrare successivamente.
5) Non investire in obbligazioni che non
siano emesse da Governi affidabili
Si corrono solo dei rischi aggiuntivi che difficilmente sono ripagati
da adeguati rendimenti medi attesi.
6) Non investire in strumenti non quotati
Questa semplice regola preserva da moltissimi problemi. La quotazione
in un mercato finanziario regolamentato non solo offre la liquidabilita’
dell’investimento, ma preserva anche da tanti strumenti finanziari
inutilmente costosi e talvolta poco trasparenti (come i fondi comuni
d’investimento non quotati, le gestioni patrimoniali in quote
di fondi, le unit-linked, le varie obbligazioni strutturate e tutte
le diavolerie dell’ingegneria finanziaria che gli intermediari
inventano per far pagare commissioni ai propri clienti).
7) Per la protezione del capitale utilizzare:
Titoli di stato a breve termine o indicizzati, buoni postali fruttiferi,
conti di deposito ad alta remunerazione (senza costi) e fondi monetari
senza commissioni di gestione (o con commissioni di gestione inferiori
allo 0,3%). Non utilizzare prodotti finanziari generalmente definiti
”a capitale garantito”.
8) Per gli investimenti utilizzare:
Titoli di stato per la parte obbligazionaria, fondi comuni indicizzati
o (meglio) ETF per la componente azionaria. Le proporzioni dipendono
dal proprio profilo d’investitore, meno esperienza si ha e
meno componente azionaria si deve inserire in portafoglio.
9) Per accantonare risparmi:
Non utilizzare polizze vita (sono inutilmente costose).
I PAC sono una buona soluzione a patto che prevedano basse commissioni
di ingresso (se non nulle) e di gestione, ma e’ preferibile
comunque diminuire la frequenza dell’investimento (trimestrale,
invece che mensile) e, se possibiie, investire direttamente in titoli
(obbligazioni o ETF).
10) Se si avverte la necessita’ di
una consulenza:
Non pensare di ricevere consulenza dai funzionari bancari
o dai promotori finanziari, la loro funzione principale e’
quella di vendere prodotti finanziari. Sono in conflitto d’interesse
e possono, al massimo, fornire consulenza strumentale alla vendita
dei prodotti. Esistono pochi consulenti d’investimento indipendenti
in Italia. Prima di affidarvi a qualcuno di loro, assicuratevi della
loro professionalita’.
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