Una
delle esigenze primarie delle famiglie, per esempio, è
quella di costituire una riserva per gli imprevisti. In questo
caso l'investimento coerente dovrà esssere a basso
rischio. Poi vi sono le spese necessarie per finanziare i
progetti di vita più importanti, come comprare una
casa, istruire i figli e così via.
Più l'obiettivo è rilevante,
minore è il rischio sopportabile. Ma, d'altra parte,
all'aumentare del tempo a disposizione per raggiungere l'obiettivo
aumenta anche il livello di rischio che ci si può ragionevolmente
assumere.
Al contrario, se si vuole ottenere rapidamente un capitale
con scarse risorse iniziali, l'unica strada possibile è
quella degli investimenti caratterizzati da un alto rischio.
Il processo che va dall'individuazione delle
necessità alla realizzazione delle loro soluzioni è
definito "pianificazione finanziaria".
A seconda degli scopi perseguiti cambiano infatti le scelte
ottimali di investimento: la strategia che va bene per pagare
l'universtà ai figli non è adeguata per assicurarsi
una pensione integrativa, quella idonea per comprarsi la prima
casa non è adatta per finanziare le vacanze.
Vediamo quali sono i tipici obiettivi della
pianificazione finanziaria che possono essere raggiunti con
gli strumenti finanziari disponibili sul mercato.
1.La gestione della liquidità.
Le eccedenze momentanee tra entrate e uscite
vanno investite, sia pure in strumenti facilmente liquidabili,
per evitare che si depauperino in termini reali. Il conto
corrente bancario, sul quale si possono accumulare queste
eccedenze temporanee, infatti, non è un investimento,
ma rientra nella categoria dei mezzi di pagamento: le cifre
che restano sul conto corrente perdono potere d'acquisto.
Tutti gli investitori e/o risparmiatori dovrebbero però
avere una riserva di liquidità per far fronte a esigenze
impreviste, come per esempio le spese sanitarie.
Tipicamente, questo dovrebbe rappresentare un bisogno finanziario
prioritario, ma al tempo stesso la quota di liquidità
nel portafoglio non dovrebbe essere troppo elevata, perchè
è la componente che tendenzialmente rende di meno.
2.La crescita del capitale.
Per far crescere il capitale per gli scopi
che ci si è prefissi (previdenza, acquisto della casa,
scuola dei figli, eredità e così via), diventano
rilevanti la propensione al rischio e l'orizzonte temporale
dell'investimento.
Più alta è la prima e più lungo è
il secondo, più tendenzialmente aggressivi dovranno
essere gli strumenti d'investimento prescelti. La regola da
rispettare è comunque quella della diversificazione.
Anche in mancanza di uno scopo preciso, si può affermare
che qualsiasi investitore o risparmiatore ha un obiettivo
minimo di crescita del capitale, che è quello di ottenere
dai propri investimenti o risparmi un rendimento superiore
all'inflazione.
3.La fruizione di una rendita periodica.
E' una necessità che si può
manifestare non solamente quando si va in pensione, ma in
qualsiasi fase della vita, allorchè le entrate correnti
siano insufficienti a mantenere il tenore di vita desiderato.
Per mettere in atto la filosofia della pianificazione finanziaria
occorre procedere con due passaggi operativi: la ripartizione
del patrimonio disponibile in un portafoglio di invesitmenti
e la previsione di un piano di investimenti dei risparmi futuri.
La realizzazione di questi due passaggi permette di soddisfare
le esigenze prefissate in ordine di priorità compatibilmente
con le risorse disponibili.
Ma prima ancora di fare qualsiasi piano finanziario, occorre
comprendere quanto si è in grado di risparmiare. A
questo scopo, può essere utile elaborare un budget,
per fissare gli obiettivi di spesa e di risparmio e controllare
se li si sta rispettando.
Ricapitolando, i passaggi più elementari
che gli investitori o risparmiatori più accorti dovrebbero
affrontare sono
1. acquisire piena consapevolezza dei propri
bisogni finanziari prioritari e delle risorse (presenti e
future) disponibili per raggiungerli;
2. conoscere gli strumenti finanziari che permettono di soddisfare
questi bisogni;
3. adottare un piano che, tramite l'utilizzo di questi strumenti,
permetta di raggiungere gli obiettivi prefissati;
4. restare coerenti con la linea definita nel piano.
Quest'ultimo è forse uno dei comportamenti
più difficili da mettere in atto. Le oscillazioni dei
mercati, amplificate dai media, possono indurre nella tentazione
di cambiare strada nel corso della realizzazione del piano,
nella speranza di correggere gli effetti dei ribassi eventualmente
occorsi nella valutazione degli strumenti finanziari su cui
si è indirizzato l'investimento.
Ma, lungi dall'ottenere i risultati sperati, il cambiare idea
rischia di avere come unico effetto finale il mancato raggiungimento
dell'obiettivo prefissato. La coerenza è indubbiamente
una delle qualità vincenti del buon investitore.
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